Le false accuse


Un effetto diretto della violenta campagna misandrica femminista che accusa il genere maschile di ogni nefandezza in quanto portatore di una presunta “cultura patriarcale” che prevede metà della popolazione mondiale colpevole a prescindere in quanto uomini (trasformando la responsabilità penale da personale a genetica) è l’aumento esponenziale delle false accuse ai danni di compagni, ex e persino genitori.
Uomini che per i più assurdi motivi si trovano ad affrontare un percorso giudiziario devastante con la magra consolazione di vedersi scagionare magari dopo anni.
La falsa accusa è usata spesso nei contenziosi in sede di separazione con una frequenza tale da indurre a pensare che si tratti di una strategia vera e propria. Ma si può accusare un uomo anche per motivi più banali come si può leggere nelle storie che andiamo a presentare.
Si consideri che la falsa accusa viene conteggiata nelle statistiche sulla violenza ai danni delle donne: infatti si parla di “denuncie presentate” ma da esse non vengono mai scorporati tutti quegli atti giudiziari che evaporano perchè infondati.
Questo fenomeno, inoltre, danneggia anche le donne perchè la mole di fango prodotta va inevitabimente a inceppare la macchina giudiziaria impedendole di avere un’azione efficace contro i veri reati di violenza.
Come sempre le notizie sui casi di archiviazione e assoluzione di un uomo da una falsa accusa vengono ignorate e minimizzate dai principali media.
Anche in questo caso, tuttavia, osservate la frequenza quasi quotidiana di queste vicende, immaginate il calvario di chi le ha subite e chiedetevi: ho sentito in tv, alla radio o su Facebook qualche voce indignata per queste vite distrutte?
A fronte di una separazione coniugale, sono sempre più frequenti accuse di abusi/maltrattamenti del tutto strumentali, finalizzate ad arrecare forte danno all’ex partner; la letteratura parla persino di “Sindrome da accuse sessuali in divorzio”, come si legge in questo documento che abbiamo recuperato negli archivi del Senato.
Vi si legge, tra l’altro: «Solo in 2 casi su 10 si tratta di maltrattamenti veri, il resto sono querele enfatizzate e usate come ricatto nei confronti dei mariti durante la separazione» «una tiratina d’orecchi ai centri antiviolenza, che istigano a denunciare senza fare la dovuta azione di filtro, ma poi si disinteressano di come va a finire…»
Lo scrive la dott.ssa Carmen Pugliese, Sostituto Procuratore c/o Trib. di Bergamo all’inaugurazione dell’anno giudiziario già nel 2009.
Una tiratina d’orecchi??
Infine, una piccola nota a margine: accertata la falsa accusa ne consegue che la delatrice dovrebbe essere condannata per calunnia e diffamazione: ma tranne pochi casi questo non accade quasi mai. Perchè?
Ecco dunque una rassegna. Per non dimenticare.

Interrompiamo la raccolta dati. Crediamo sia più che sufficiente a rendere l’idea di come la violenza sia trasversale tra le persone e non sia prerogativa di un genere. Si è evidenziata inoltre la manipolazione mediatica del fenomeno. Chi è in grado di ragionare liberamente con il proprio pensiero ne potrà prendere atto.